Il nuovo aggiornamento di WhatsApp 2021 ha suscitato nel nostro Paese molte perplessità da parte degli utenti abituali, i quali hanno avvertito, senza o dopo aver letto il contenuto incriminato, un pericolo per la loro privacy.
A mostrare dei dubbi non sono stati però, solo gli utilizzatori del più famoso servizio di messaggistica istantanea, perché, sul contenuto discutibile della nuova informativa privacy WhatsApp e sui nuovi termini di utilizzo si è espresso anche il Garante italiano per la Privacy. Le ragioni sono molteplici e cercheremo di approfondirle in questo nuovo articolo.
Nuovo aggiornamento WhatsApp 2021: cosa è successo
Per capire il perché questa la notizia sul nuovo aggiornamento di WhatsApp sia diventato un trend topic nel giro di poco tempo dobbiamo partire dalle origini.
Come in molti si sono accorti, il 7 gennaio 2021 è comparso sugli smartphone un messaggio da parte di WhatsApp che invitava gli utenti ad accettare i nuovi termini di utilizzo e la nuova informativa sulla privacy.
Il termine previsto inizialmente per rispondere a tale richiesta era stato fissato per l’8 Febbraio. Trascorsa tale data, in caso di mancata accettazione, WhatsApp invita gli utilizzatori a cancellare definitivamente il proprio account.
Questo avviso è stato recepito dagli utenti in modo molto allarmante, tant’è vero che in molti hanno preferito migrare verso altri lidi (primi fra tutti Signal e Telegram). Sull’argomento, insomma, si è creato un vero e proprio polverone, che ha spinto WhatsApp ad intervenire per rassicurare gli utilizzatori e soprattutto fermare il pericoloso esodo.
Per calmare gli animi WhatsApp ha infatti deciso di posticipare di 3 mesi il termine ultimo per accettare le nuove condizioni offrendo agli utenti un maggiore tempo per valutare le proprie scelte. Così dall’8 febbraio del 2021 si arriva a 15 Maggio 2021.
Perché il Garante della Privacy è intervenuto contro le nuove norme privacy WhatsApp?
La
nuova informativa privacy WhatsApp, così come è stata presenta agli utenti non ha convinto il Garante per la Privacy. In un comunicato del 14 gennaio 2021 il Garante ha espresso dei dubbi circa l’effettiva comprensibilità del contenuto elaborato per il nuovo documento privacy.
Il motivo risiede nella
scarsa chiarezza comunicativa che caratterizza la nuova informativa privacy WhatsApp, dalla quale non si evincono in modo esplicito e leggibile le modalità di trattamento dei dati che verranno adottate dopo aver accettato le condizioni proposte.
Questo presupposto non può mancare affinché si manifesti una volontà libera e consapevole dell’interessato.
Per questa ragione il Garante ha deciso di rivolgersi all’
EDPB (European Data Protection Board), il Board che riunisce le Autorità privacy europee, dichiarando la sua
disponibilità ad intervenire in via d’urgenza per tutelare gli italiani e i loro diritti.
Nuove norme privacy: per gli utenti europei non cambia nulla
Sull’intervento del Garante italiano un portavoce di WhatsApp è intervenuto per specificare come per gli utenti italiani, e quindi europei, non si verificherà nessun cambiamento per quanto riguarda la condivisone dei dati con altre aziende affiliate (tra le quali spicca Facebook).
Il motivo è molto semplice: i cittadini europei sono protetti dal potente scudo del GDPR.
Oltre a questo, WhatsApp ha voluto precisare che, in ogni caso, i nuovi termini di utilizzo e la nuova informativa privacy WhatsApp non riguardano in alcun modo la privacy dei messaggi scambiati con amici e familiari, ma si riferiscono ai servizi offerti da WhatsApp Business.
Difatti, volendo essere più precisi, il discorso sull’utenza business merita un approfondimento a parte. Resta il fatto che, già da ottobre, alle aziende viene offerta la possibilità di archiviare le conversazioni che hanno avuto con gli utenti e utilizzarle per i loro scopi commerciali.
Tuttavia, all’ utente-cliente rimane la facoltà di scegliere o meno se messaggiare con un’azienda perché “Naturalmente, spetta sempre all’utente decidere se vuole o meno comunicare con un’azienda su WhatsApp.”
Privacy in azienda: ottimizzare il lavoro ti procurerà numerosi vantaggi economici
Non è difficile rendersi conto che la privacy nel nostro Paese e nel mondo vada assumendo sempre più importanza per le persone.
Questo accade in tanti ambiti, soprattutto in quelli aziendali terreno su cui la partita si fa molto più delicata. I dati sono uno strumento potente per le aziende, perché possono essere utilizzati dalle stesse per diverse finalità commerciali.
Tuttavia, un’azienda ha l’obbligo di tutelare prima se stessa evitando trattamenti dei dati illeciti e poi, ovviamente gli interessati. Esistono molti modi per evitare episodi di data breach all’interno della propria azienda ed è bene che ciascun imprenditore sappia metterli in pratica.
Una di queste è sicuramente la digitalizzazione dei documenti privacy. Oramai la carta sta scomparendo sui banchi d’ufficio, poiché ritenuta poco “sicura”, facilmente “smarribile” e inutilmente costosa. Per questo, molte aziende preferiscono adottare software specifici che semplificano il lavoro e fanno risparmiare una notevole quantità di tempo.
Il nostro software, ad esempio è stato progettato per soddisfare tutte queste esigenze e per facilitarti il lavoro con il minor spreco di risorse economiche. Con On Privacy, infatti, puoi creare qualsiasi documento aziendale, archiviarlo e far apporre ai tuo utenti una semplice firma elettronica.